Dopo oltre un anno di lavori, l’iconica opera del celebre scultore ha finalmente riaperto le sue porte al pubblico. Il labirinto è un luogo costellato di opere in rame, bronzo e fiberglass che racconta il percorso artistico dello scultore romagnolo.

Il celebre Labirinto allestito a Milano in quello che a lungo è stato lo spazio espositivo e studio dell'artista è stato riaperto al pubblico. Dopo oltre un anno di lavori, l’opera sotterranea del celebre scultore torna a essere visitabile.
La grande installazione immersiva di Pomodoro prende spunto dal più antico esempio di letteratura epica della storia, l’Epopea di Gilgamesh, per ricreare un percorso esplorativo tra i grandi temi dell'esistenza.
Le sculture disseminate lungo i 170 metri quadrati del dedalo offrono al tempo stesso una sintesi ideale del percorso creativo dello scultore romagnolo, mostrando l’evoluzione di una pratica artistica in grado di fondere armoniosamente scultura, oreficeria, architettura e progettazione scenica.
Situato all'interno di un ex stabilimento industriale, oggi sede della maison Fendi, lo spazio milanese ospita l’opera ambientale Ingresso nel labirinto che ha richiesto oltre quindici anni di preparazione, tra il 1995 e il 2011: l’installazione, un vero capolavoro di arte, storia e mito, avvolge l’osservatore in uno spazio ipogeo, le cui pareti riportano segni cuneiformi che richiamano la lingua perduta di qualche antica civiltà.
Ogni elemento del Labirinto è realizzato con i materiali prediletti dallo scultore, come bronzo, rame e fiberglass colorato e patinato.
La recente riapertura di questo spazio suggestivo è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra la storica casa di moda e la Fondazione Arnaldo Pomodoro, che dal 1995 promuove la conoscenza dell'opera dell’artista e si impegna a sostenere i giovani talenti creativi.